





𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗦𝗽𝗼𝗿𝘁 𝟮𝟬𝟮𝟲

La designazione è stata ufficializzata questa mattina dal presidente di ACES Europe, Gian Francesco Lupattelli.
Alle 12.30 di oggi, in Sala Giunta a Palazzo San Giacomo, si terrà un incontro con la stampa.
“Raggiungiamo un obiettivo nel quale abbiamo sempre creduto. La designazione di Napoli quale Capitale Europea dello Sport 2026 – sottolinea il sindaco Gaetano Manfredi – è il 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗼𝗻𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗹’𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗲𝘁𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗽𝗮𝗰𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗲𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀. La collaborazione di tutte le istituzioni sarà fondamentale per il rilancio dei nostri impianti, in maniera da farci trovare pronti all’appuntamento del 2026 che rappresenta una vetrina internazionale di grande prestigio per la nostra città”.
“𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗶 𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗦𝗽𝗼𝗿𝘁 𝟮𝟬𝟮𝟲 sembrava una sfida impossibile e invece ora è diventata realtà. Questo riconoscimento sarà uno stimolo a porre sempre di più lo Sport al centro delle decisioni strategiche dell’amministrazione comunale – ha dichiarato l’Assessore allo Sport Emanuela Ferrante – non solo per il suo valore sociale ed educativo, ma anche come 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝘁𝘂𝗿𝗶𝘀𝗺𝗼 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀”.
Scelto il logo ufficiale “San Francesco d’Assisi 2026”

Il Comitato avrà il compito di elaborare un programma culturale relativo alla vita, all’opera e ai luoghi legati alla figura di San Francesco d’Assisi, oltre alle attività di tutele e valorizzazione dei beni del patrimonio artistico coinvolti, in vista della ricorrenza che cadrà nel 2026.
“Le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte del Santo di Assisi saranno un’occasione unica e imperdibile per ricordare e riflettere su un gigante della storia della cristianità. Il ‘poverello’ di Assisi, fondatore dell’Ordine Francescano, la cui Regola è ancora oggi il cardine per tutti i frati che l’hanno scelta e ne danno testimonianza con il loro impegno nel mondo, divenuto un pilastro della Chiesa cattolica, rappresenta un esempio fervido di fede a cui la nostra Nazione ha affidato la sua protezione e l’ha scelto come Patrono. L’appuntamento del 2026, quando saranno passati otto secoli dalla sua morte ‘sulla nuda terra’ come lui espressamente richiese, offriranno a molti la possibilità di conoscere, approfondire e amare la sua santità. Il Ministero della Cultura darà il massimo supporto e partecipazione a tutte le attività che il Comitato nazionale costituito per curare questo momento metterà in campo”, dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Rete museale del Vesuvio
Opportunità

“Cercheremo di dare il meglio della città per poter accogliere i delegati che arriveranno da tutto il mondo. Stiamo lavorando in grande sinergia con i ministeri degli Esteri e della Cultura. Credo che la scelta di Napoli sia estremamente significativa, perché credo che alcuni dei temi che verranno affrontati da questa agenda importante, come il grande tema dell’equilibrio tra tutte la tutela dei centri storici, lo sviluppo economico e il mantenimento della loro identità come luogo di vita, siano una delle grandi sfide che abbiamo davanti e sicuramente Napoli potrà mostrare quello che stiamo facendo”.
Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto in collegamento alla conferenza stampa che si è tenuta alla Farnesina con i ministri degli esteri e della Cultura, Antonio Tajani e Gennaro Sangiuliano, per presentare l’evento ‘Cultural Heritage in the 21st Century’, che si terrà a Napoli dal 27 al 29 novembre.

“È una grande occasione per Napoli, fortemente voluta da me e dal Ministro Antonio Tajani. Per tre giorni Napoli ospiterà delegati da tutto il mondo, molti ministri della cultura. Napoli è già una grande capitale culturale mondiale, questa sarà una ulteriore vetrina per affermare la sua bellezza, quando si discuterà di grandi temi universali legati alla cultura. Ringrazio il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per la stretta collaborazione nella realizzazione di questo evento”.
Lo ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo oggi alla Farnesina con il Vice-Presidente del Consiglio e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Cultural Heritage in the 21st century”, che si svolgerà a Napoli dal 27 al 29 novembre prossimi.
L’Italia ospiterà in quella occasione rappresentanti ed esperti dei 194 Stati membri UNESCO per elaborare risposte comuni alle nuove sfide poste al patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. La conferenza, organizzata dal Governo italiano per tramite del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura di concerto con l’UNESCO, avviene in occasione della celebrazione per il 50° anniversario della Convenzione sul Patrimonio Mondiale e della ricorrenza del ventennale della Convenzione sul Patrimonio Immateriale.
“In quei tre giorni l’Italia porrà al centro dell’agenda UNESCO nuove questioni – ha aggiunto il Ministro – quali ad esempio il sovraffollamento di alcuni luoghi turistici con la conseguente necessità di regolare i flussi dei visitatori. Importante saranno anche i temi del traffico internazionale illecito di opere d’arte, a cui l’Italia è particolarmente sensibile; dei cambiamenti climatici e del loro impatto sui beni culturali; della tutela del paesaggio che, citando Benedetto Croce, ‘è il volto amato della Patria’; dell’antropizzazione. Siamo sicuri che arriveremo a un documento comune che impegni le nazioni aderenti all’UNESCO ad atti consequenziali nell’ambito della cornice che insieme, in un dialogo democratico, civile e garbato, andremo a definire”.
“L’Italia ha molto da dire al riguardo – ha concluso il Ministro Sangiuliano – se non altro perché è tra le prime nazioni al mondo ad aver posto tra i principi fondamentali della propria Costituzione la tutela del patrimonio culturale”. Ufficio Stampa e Comunicazione MiC
27 – 28 – 29 novembre 2023 |
Cultural Heritage in the 21st Century |

Dopo i successi del 2022 e del 2023, la straordinaria bellezza del territorio della Città Metropolitana di Napoli, con il suo carico di storia, arte, cultura, ambiente, paesaggio, sarà grande protagonista anche nella prossima edizione del Giro d’Italia. E questa volta con ben due tappe: domenica 12 maggio, con l’arrivo a Napoli di una frazione che parte da Avezzano, Appennino abruzzese, e – dopo il riposo di lunedì 13 – con la partenza da Pompei martedì 14 maggio, per una tappa che attraverserà l’area vesuviana interna e il Nolano per terminare a Cusano Mutri, in provincia di Benevento, precisamente in località Bocca della Selva. Città Metropolitana di Napoli
- La tappa del 12 maggio (Avezzano – Napoli), la nona del Giro, di 206 km, dopo aver raggiunto il Tirreno a Minturno, proseguirà lungo il litorale domitio per approdare nei Campi Flegrei, iniziando da Lago Patria e proseguendo per il Parco Archeologico di Cuma, la terrazza sul mare di Monte di Procida, le meraviglie di Bacoli e Pozzuoli, con le loro aree archeologiche e la bellezza del paesaggio per giungere, dopo aver superato Coroglio e Posillipo, sullo splendido Lungomare di Napoli, in via Caracciolo, dove si disputerà la volata finale.
- L’altra tappa, la decima, di 141 km, in programma il 14 maggio, prenderà il via dal Parco Archeologico di Pompei – sito patrimonio UNESCO tra i più visitati al mondo – per raggiungere Poggiomarino, che ospita Il Parco Archeologico Naturalistico di Longola, il villaggio protostorico sorto intorno al 1.300 a.C. sulle sponde del fiume Sarno noto come la “Venezia del Sud” – scoperto per caso nel 2000 durante i lavori di costruzione di un depuratore – i cui abitanti sono considerati i fondatori proprio dell’antica Pompei. In pochi chilometri i corridori si troveranno ad attraversare una storia lunga 1.400 anni, dal XIV secolo a.C. fino all’eruzione del 79. d.C., toccando due siti uniti tra loro da un indissolubile legame di causa – effetto. Da lì la carovana proseguirà per Palma Campania, la città del Carnevale e delle Quadriglie, raggiungendo Nola, patria di Giordano Bruno e dei Gigli patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO, per poi salutare l’area metropolitana di Napoli verso il Sannio lasciandosi alle spalle Cimitile e le sue Basiliche Paleocristiane.
PICCOLI PASSI VERSO NUOVI ORIZZONTI

Nel breve ringrazio quanti hanno espresso complimenti e suggerimenti.
Senza fare nomi, più di quanto ci si attendeva.
Il “fattore” che ha sorpreso si chiama continuità.
Voci – libere – che parlano del domani da costruire.
Continuità per essere al passo con altre aree della nostra regione.
Vedete comunicazione – intesa come informazione – e comunicazione commerciale – marketing – hanno un modello al quale riferirsi: interessare il pubblico sia esso lettore o cliente (potenziale).
La qualità professionale del giornalista, unita alla disponibilità delle Funzioni interpellate,
Invito ad essere attrattori per i vari segmenti dal turismo al tempo libero passando per la scelta di promuovere sapori e tipicità.
Del resto, e concludo, il portale www.airav.it dice di costante “vetrina” che mostra buone idee a prescindere dai luoghi.
Del resto, osservando il turismo a Napoli si spiega in poche parole la logica “cosa offrire al cliente per rendere variegato il momento vacanza?”
La filosofia “ricettività diffusa” chiede piccoli eventi – nelle aziende agricole, nei parchi a tema, nei locali abituati alla ristorazione su prenotazione – per ampliare i contenuti che andranno a motivare permanenze in zona per più giorni.
Il pubblico giudica, confronta e attiva la scelta.
IL PASSO SUCCESSIVO: PROSPETTIVE PER OTTOBRE – VENDEMMIA – ASSOCIAZIONI E/O SOCIALE
Il livello delle interlocuzioni dirà se siamo in grado di essere “voci attive” che si meritano i complimenti.