Parco Nazionale del Vesuvio | Sentiero N. 5 – Il Gran Cono

Guida alla visita del Cratere del Vesuvio – Il sentiero natura n. 5 “Il Gran Cono” parte dal Piazzale posto a quota 1000 m s.l.m. nel comune di Ercolano al termine della Strada Provinciale Ercolano-Vesuvio. Nell’area del Piazzale, gestita dal Parco Nazionale del Vesuvio, non è consentito il parcheggio e non sono temporaneamente presenti servizi igienici pubblici. Si prega di tenerne conto nell’organizzazione dell’escursione. Per coloro che giungono motorizzati, le aree di sosta e parcheggio lungo la strada provinciale sono gestite e disciplinate dal Comune di Ercolano (www.parkingsuvio.it). Si raccomanda di acquistare il parcheggio solo dopo avere già acquistato il biglietto per il Gran Cono.

Dal Piazzale si può già godere di una splendida veduta del versante settentrionale del Monte Somma, con i Cognoli di Sant’Anastasia e la Punta Nasone, la cima dell’antico vulcano alta a 1.132 metri, opposta ai Cognoli di Ottaviano e di Levante, mentre alzando lo sguardo verso l’alto, si può trattenere il fiato osservando dal basso quella che sarà l’ascesa al bordo inferiore dello Sterminator Vesevo.

Adozione protocolli per la fruizione turistica del sentiero n° 5 del Parco Nazionale del Vesuvio (Cratere del Vesuvio).

PROTOCOLLO PER LA FRUIZIONE TURISTICA DEL SENTIERO N. 5

Orari di accesso al Cratere
Si precisa che la visita al sentiero dovrà terminare sempre e comunque entro un’ora dall’ultimo accesso consentito al Cratere.

  • Gen – Feb – Nov – Dic 9:00 – 15:00
  • Mar – Ott 9:00 – 16:00
  • Apr – Mag – Giu – Set 9:00 – 17:00
  • Lug – Ago 9:00 – 18:00

Ente Parco Nazionale del Vesuvio

Il percorso è tracciato sui prodotti vulcanici di più recente produzione consistenti in ceneri e lapilli, ed alcune piccole colate prodotte nelle fasi effusive dell’eruzione del 1944. Arrivati alla sommità del vulcano si apre la visione del Golfo di Napoli e di tutta la città, e nelle giornate particolarmente limpide si gode la visione di tutta la piana campana e più a nord la piana del Garigliano fino al promontorio del Circeo. Sul lato destro della visuale, verso l’interno, fanno da sfondo ai cognoli, i rilievi del Partenio, del Taburno e del Matese.

Diversi affacci lungo il tragitto permettono di ammirare l’interno del cratere, che dopo gli innumerevoli mutamenti apportati dalle varie eruzioni, presenta attualmente una forma ellittica con un diametro massimo di 580 metri. Lungo le pareti interne alcune fumarole ci restituiscono la sensazione di un vulcano ancora attivo, seppur in fase di quiescenza.

Il cratere e il suo particolare substrato permettono la nidificazione di diverse specie di uccelli legate agli ambienti rocciosi di altitudine, di grande pregio conservazionistico. Tra queste il codirossone, il codirosso spazzacamino, diffuso in inverno ma raro come nidificante, il culbianco, la monachella. Procedendo lungo il sentiero si apre il panorama alla costa meridionale del golfo, fino a Sorrento e all’isola di Capri. Superata la struttura della Capannuccia, che è la meta ravvicinata, il sentiero si fa leggermente più accidentato; esso discende costeggiando il cono, per cui si perde gradualmente la visuale del cratere, mentre la vegetazione diviene via via più rigogliosa. Qui capita spesso di incontrare un’altra specie tipica degli ambienti rupestri, il corvo imperiale, il gracchiare metallico accompagna il visitatore per la parte terminale del percorso.

L’arrivo nel piazzale, dove è situata la casina delle guide vulcanologiche permette una sosta su un panorama mozzafiato dominato dai cognoli di Ottaviano, in corrispondenza della meta intermedia.

L’itinerario continua, sulla destra in discesa, per un tratto in sovrapposizione con il sentiero 6. Dopo circa 600 metri il percorso svolta sulla sinistra a costeggiare la Valle dell’Inferno ed è in comune con l’omonimo sentiero (n. 1). Raggiunto un cancello d’accesso si prosegue verso sinistra per un breve tratto asfaltato, fino ad arrivare alla meta d’itinerario, il piazzale di quota 1000 di Erodano, coincidente con l’Inizio sentiero.